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Palazzo Torfanini

Palazzo Torfanini
Il Palazzo fu costruito da Bartolomeo Torfanini nel Cinquecento.
La famiglia Torfanini, di umili origini, ebbe rapporti con ambienti della Curia romana che avvalsero a Bartolomeo l’incarico di protonotario apostolico, ovvero di estensore dei testi ufficiali della Curia papale.
Tale ruolo favorì l’ascesa sociale ed economica della famiglia e il palazzo di via Galliera ne rappresenta la prestigiosa condizione acquisita.
Intorno al 1540 il Palazzo venne affrescato con importanti opere da Prospero Fontana (Storie della fondazione di Roma) e, soprattutto da Nicolò dell’Abate.
Quest’ultimo dipinse un importante ciclo di affreschi, che in una successione di singole scene raccontava le storie della Sconfitta di Tarquinio ed episodi dell’Orlando Furioso.
Il Palazzo divenne poi dimore di altre importanti famiglie bolognesi: i Volta, i Piastri, i principi Cesare e Foresto D’Este.
Dal 1719 il palazzo diventò la residenza della sorella di Cesare e Foresto, la principessa Maria Caterina di Carignano, tanto che fu denominato ed ancora oggi è conosciuto come il “Palazzo della Principessa”.
L’edificio fu quindi ereditato, dalle sorelle “serenissime” Principesse di Modena, Benedetta e Amalia, che incaricarono l’architetto Torreggiani della ristrutturazione a partire dal 1732.
A tale architetto, uno dei principali dell’epoca e autore di numerose chiese bolognesi, dobbiamo l’attuale facciata e disposizione del Palazzo.
Agli Estensi rimase fino al 1779, quando fu acquistato dal Giuseppe Fabbi Licci, mercante di sete. Per tutto il XIX secolo e fino ai giorni nostri il palazzo rimase poi di proprietà della famiglia Zucchini.
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